l'adolescenza non è cosa da sottovalutare. Se Mazinga Z o Jeeg Robot fossero stati replicati negli anni senza censure ed
interruzioni, non sarebbero stati permeati da quell'alone di preziosità che ad
esempio non ha colpito serie altrettanto vecchie come Kyashan o Yattaman: non
perché quest'ultime siano peggiori sia chiaro (de gustibus non disputandum
est), ma perché riproposte molte più volte e per di più trasmesse ancor oggi.
Citando una serie come Goldrake, che
ha letteralmente spopolato e capostipite qui in Italia per il
Un mercato nuovo quello che si apriva in Italia negli anni '70. Dopo lo
sbarco di Goldrake nel 1978 su Rai 2 quello che realmente accadde può definirsi, senza esagerare,
una vera e propria invasione. Il problema è che queste serie arrivavano sparse,
senza dare la giusta importanza all'ordine cronologico. Quasi tutti sanno ad
esempio che il personaggio qui battezzato "Alcor" (sempre di Goldrake) corrisponde in realtà a Koji Kabuto, pilota del Mazinger Z. La serie di Mazinger Z però, nata diversi anni
prima, fa parte dello stesso universo ed è ambientata molto prima. Questo
"errore" per fortuna colpì solo questo universo narrativo, e solo per
questo rimproverabile. Ed ecco che giungiamo al nostro punto chiave. Nel 1983, spacciandola per nuova, arrivò in
Italia -stavolta attraverso reti regionali- la serie tv di Devilman. In realtà la serie era del 1972. I primi anni '70
rappresentarono l'exploit in Giappone
del vero mondo di Go Nagai; l'inizio
di un'infinita catena di produzioni che videro il maestro cimentarsi in ogni
genere di impresa. Si pensi che solo nel 1972
e 1973 vennero trasmesse le serie di
Devilman, Mazinger Z e Cutie Honey:
tre anime appartenenti ad un genere
che in comune avevano solamente le battaglie e l’autore. In Italia Devilman giunse ben undici anni più
tardi, e anche se non si servì del predominante bacino di utenza al servizio
della Rai non si può dire che l'idea
di portarla sin qui sia stata un flop. Si sa poi che quegli anni erano
caratterizzati dall'importanza dei canali regionali, che molto più di altri
seppero offrire questo servizio trasmettendo con audacia e in misura
progressivamente maggiore i "cartoni giapponesi". L'anime fu poi replicato qua e là per una decina di d'anni circa: dai primi anni '90 in poi non venne più trasmesso (sorte spettata anche a molti altri dei suoi simili). La fama di Devilman venne poi a disperdersi nel tempo: solo le generazioni che ebbero la fortuna di gustarselo se lo ricordano. La sua fama, anche se grande per il pubblico italiano, non raggiunse mai nemmeno lontanamente quella dei colleghi Goldrake o Daltanious. L'uscita a fumetti nel 1991 grazie alla defunta Granata Press portò il volto cartaceo dell'Uomo Diavolo sui riflettori. La trama del manga però differisce di molto con quella dell'anime ed è dotata un'anima molto più drammatica con infiniti spunti splatter/horror.
progressivamente maggiore i "cartoni giapponesi". L'anime fu poi replicato qua e là per una decina di d'anni circa: dai primi anni '90 in poi non venne più trasmesso (sorte spettata anche a molti altri dei suoi simili). La fama di Devilman venne poi a disperdersi nel tempo: solo le generazioni che ebbero la fortuna di gustarselo se lo ricordano. La sua fama, anche se grande per il pubblico italiano, non raggiunse mai nemmeno lontanamente quella dei colleghi Goldrake o Daltanious. L'uscita a fumetti nel 1991 grazie alla defunta Granata Press portò il volto cartaceo dell'Uomo Diavolo sui riflettori. La trama del manga però differisce di molto con quella dell'anime ed è dotata un'anima molto più drammatica con infiniti spunti splatter/horror.
manga proporremo una recensione corposa e completa in futuro.
Di cosa parla Devilman? La tribù dei demoni, antica abitante della
terra, si risveglia dal suo sonno millenario nei ghiacciai dell'Himalaya. Il re dei demoni, Zenon, decide che è il momento di
riconquistare il pianeta: per fare ciò vuole inviare un demone sulla terra
destinato a spargere la morte e il caos. Sono tre i contendenti: Devilman, Reirasu e Darmi. I
demoni sanno che proprio lì sull'Himalaya
il giovane Akira Fudo e suo padre
sono in vacanza. Durante la loro escursione i due giapponesi si imbattono nei
tre demoni e vengono immediatamente uccisi. Ora, per decidere chi dei tre dovrà
seminare il caos è necessaria la lotta! Devilman
sconfigge gli altri due contendenti ed entra nel corpo di Akira Fudo per mimetizzarsi tra gli uomini e logorare il pianeta
gradualmente. Questo nuovo Akira Fudo,
rude e violento nei modi, non riuscirà a portare a termine la sua missione
poiché il giovane, rimasto orfano, andrà a vivere come ospite nella casa del
professor Makimura, il migliore
amico del defunto padre. La figlia del professore, Miki, farà sorgere sentimenti completamente nuovi nel cuore del
demone che si innamorerà perdutamente di lei. Capita la situazione, la tribù dei demoni cercherà in tutti i
modi di eliminare il traditore, dando vita ad una serie di spettacolari
battaglie che si spalmeranno nell'arco dei trentanove episodi. La trama si
articola in modo molto semplice. La storia sa essere divertente ed avvincente: Devilman è un personaggio molto
particolare e forse unico nel suo genere. L’evoluzione del personaggio nel
corso della serie è molto interessante: quello che prova è inizialmente un
amore egoista proiettato solamente verso Miki.
Del genere
umano non gli importa nulla, infatti molte sono le volte in cui assiste in TV alle catastrofi causate dai demoni senza batter ciglio anzi, ridendo addirittura delle disgrazie altrui. Akira Fudo/Devilman però, nel corso degli episodi acquisirà una sensibilità che gli consentirà di vedere come il genere umano sia libero di vivere in pace. Il discorso alla base è molto semplice e la struttura del plot, anche se vissuto in chiave sicuramente meno solenne e drammatica, ricorda molto “L’invincibile Ninja Kamui”. Devilman in fondo altri non è che un traditore e purtroppo anche in questa versione anime non si può definire eroe: si erge a difesa di un genere umano ignaro della sua battaglia, così come della tribù dei demoni. Si assistono poi ad elementi supereroistici non presenti nel manga che alimentano l’elemento surreale ma certo non dispiacciono: l’urlo “Deviiiiiiiil!” indispensabile ai fini della trasformazione o il nome dei colpi segreti “Devil Beam” o “Devil Cutter” hanno contribuito a rendere questo personaggio una leggenda (molto di più in Giappone). L’aspetto di questo Devilman inoltre differisce di molto rispetto a quello degli altri demoni costretto ad affrontare, si pensi ai mutandoni da supereroe o ai tratti del viso. Non è presente il pelo selvaggio della versione manga o i denti aguzzi che lo confondono con tutti gli altri diavoli, e nonostante il suo particolare sadismo (certamente presente anche in questa versione per la TV), parliamo di qualcosa che anche se si distacca dai parametri dell’epoca, almeno oggi sembra divertente e bislacco. Una serie che tutt’ora sa trattenere esibendo certo, con la semplicità di quei tempi battaglie, amore e situazioni divertenti, con molti personaggi tutti da scoprire.
Purtroppo la narrazione non viene completata: non vi è nessuna battaglia finale anzi, l’ultimo episodio resta aperto e sappiamo che questa tendenza in quegli anni era dilagante (citiamo di nuovo Kamui perché no?).
umano non gli importa nulla, infatti molte sono le volte in cui assiste in TV alle catastrofi causate dai demoni senza batter ciglio anzi, ridendo addirittura delle disgrazie altrui. Akira Fudo/Devilman però, nel corso degli episodi acquisirà una sensibilità che gli consentirà di vedere come il genere umano sia libero di vivere in pace. Il discorso alla base è molto semplice e la struttura del plot, anche se vissuto in chiave sicuramente meno solenne e drammatica, ricorda molto “L’invincibile Ninja Kamui”. Devilman in fondo altri non è che un traditore e purtroppo anche in questa versione anime non si può definire eroe: si erge a difesa di un genere umano ignaro della sua battaglia, così come della tribù dei demoni. Si assistono poi ad elementi supereroistici non presenti nel manga che alimentano l’elemento surreale ma certo non dispiacciono: l’urlo “Deviiiiiiiil!” indispensabile ai fini della trasformazione o il nome dei colpi segreti “Devil Beam” o “Devil Cutter” hanno contribuito a rendere questo personaggio una leggenda (molto di più in Giappone). L’aspetto di questo Devilman inoltre differisce di molto rispetto a quello degli altri demoni costretto ad affrontare, si pensi ai mutandoni da supereroe o ai tratti del viso. Non è presente il pelo selvaggio della versione manga o i denti aguzzi che lo confondono con tutti gli altri diavoli, e nonostante il suo particolare sadismo (certamente presente anche in questa versione per la TV), parliamo di qualcosa che anche se si distacca dai parametri dell’epoca, almeno oggi sembra divertente e bislacco. Una serie che tutt’ora sa trattenere esibendo certo, con la semplicità di quei tempi battaglie, amore e situazioni divertenti, con molti personaggi tutti da scoprire.
Purtroppo la narrazione non viene completata: non vi è nessuna battaglia finale anzi, l’ultimo episodio resta aperto e sappiamo che questa tendenza in quegli anni era dilagante (citiamo di nuovo Kamui perché no?).
In breve quindi la storia parla di questo, e gustarla sta a voi: come?
Dal 26 maggio 2014 la Yamato Video
ha dato per la prima volta al pubblico italiano la possibilità di vedere di
nuovo questa serie storica. E’ stato commercializzato il cofanetto in DVD di Devilman in una tiratura limitata di 1000 pezzi. Prima che uscisse abbiamo parlato di come sarebbe stata
l’edizione basandoci sulle notizie rilasciate gradualmente dalla Yamato stessa. Sapevamo della
rimasterizzazione audio/video,
sapevamo che avrebbe contenuto ben otto
DVD, il doppio audio, i nuovi sottotitoli più fedeli all’originale e la
sigla italiana eseguita dai mitici Cavalieri
del re. Potevamo lasciare la notizia così in sospeso però? No! Ora, con il
prodotto tra le mani, possiamo fornirvi una descrizione sensibile coadiuvata da
un esauriente servizio fotografico!
Il cofanetto si pavoneggia elegantemente col suo colore black,
presentato in possenti dimensioni riassumibili nella sua misura 14x19x3,5. Nella cover, oltre alle immagini di Akira
in sella alla sua inseparabile moto e di Devilman,
scorgiamo subito una novità: il tipico logo “Devilman”, scritto in sillabe
katakana nella versione originale, è stato trasposto qui con le lettere romane
mantenendo però lo stesso carattere. La cosa, molto gradita, da subito
l’impressione di una forte tendenza al rinnovamento che però vuole mantenere
l’originalità senza contaminarne la purezza. Estraendo il cofanetto vero e
proprio, quello che contiene i DVD,
il colore nero dominante illuminato sporadicamente da lampi (chiaro riferimento
a quelli causati dalla trasformazione del protagonista) viene mantenuto e
accompagnato da altre immagini sempre ritraenti Devilman (front) e Akira/Devilman
più il logo sempre energicamente rosso (retro). Una volta spiegato, l’apertura
classica che ricorda un libro ci porta immediatamente ai dischi. Sul lato
destro ci sono tre “pagine” con due dischi ciascuno, gli altri due al contrario
sono nascosti nel lato sinistro, e si dovrà aprire quindi il box ulteriormente
spiegando un’ulteriore ala così da assumere le tipiche sembianze a fisarmonica.
Le immagini eloquenti daranno ragione a queste parole. Spendiamo due righe per
quanto riguarda l’estrazione dei DVD.
Cofanetti che utilizzavano questa tecnica dei dischi sovrapposti in passato
avevano causato non pochi danni.
L’eccessivo contatto tra i due finiva spesso per graffiare il retro danneggiando così il disco e quindi, la sua funzionalità. In questo cofanetto è stata adoperata una tecnica a dir poco interessante! I DVD visti dall’alto danno una chiara espressione di contatto vista l’assenza di prospettiva: in realtà tra di loro ci sono diversi millimetri di distanza che non gli consentono di strofinarsi. L’estrazione, che a prim’occhio sembra alquanto tragica, si rivelerà pratica e indolore: sul lato inferiore di ogni disco sono infatti presenti dei piccoli ganci che come molle espelleranno il disco se premuto verso la loro direzione. Una tecnica che unisce l’utile al dilettevole mantenendo il cofanetto aperto per nulla ingombrante senza dover necessariamente compromettere la condizione dei dischi. La grafica dei DVD vede il logo della serie accompagnati dai lampi, tema principale del box; sono ritratte qui alcune immagini degli episodi ma non i titoli degli stessi. Dove possiamo decidere allora quale disco mettere per vedere i nostri episodi preferiti? O li conoscete tutti a memoria come FedereZ, o l’unica cosa da fare è afferrare quella meraviglia di booklet! Questo magnifico libricino di 32 pagine è custodito nell’ala sinistra del box. Totalmente nero, non si può fare a meno di sfogliarlo con estrema curiosità. Le prime pagine illustrano subito l’elenco di tutti e trentanove gli episodi, ma non un elenco qualunque. Come già descritto per il cofanetto di “Getter Robot – L’ultimo giorno del mondo”, una cosa che a Yamato Video non piace proprio è lasciare le cose a metà. Per ogni episodio viene descritto sia il titolo in italiano che in lingua originale, una breve sinossi ed il nome del nemico da sconfiggere con tanto di immagine illustrativa. Dopo aver superato il trentanovesimo episodio però, inizia la parte ancora più divertente: ed ecco diverse pagine corredate con i
settei di tutti i personaggi, com’erano stati ideati e come si sono evoluti, le proporzioni, i demoni, alcuni schizzi di Go Nagai e le ambientazioni principali (scuola e casa di Miki). Uno spaccato che ritrae questi disegni preparatori davvero significativi per un patito. Per quanto riguarda la qualità del menù, la presenza di background musics è stata una scelta saggia e gradevole. Al termine di ogni episodio poi ci saranno (ovviamente in giapponese e sottotitolate) le anticipazioni della prossima puntata in versione estesa, gustabili anche nella versione ridotta negli extra dell’ottavo disco (in entrambi i casi comunque, inedite in Italia). Per la sigla di apertura è stata scelta la versione completa che permette di ascoltare sia la prima strofa che la seconda strofa di “Devilman” dei Cavalieri del Re ma anche la natia “Devilman no Uta”. La qualità audio/video è stata rimasterizzata nel modo migliore possibile, e una nota di merito va specialmente indirizzata all’audio italiano: tutti sanno che la qualità audio prima dell’uscita di questo box era irrimediabilmente compromessa, e questo lo si poteva vedere dalle fonti disponibili, quali VHS (registrazioni) o Youtube (clip) stesso. Cosa dire allora di un’edizione così? Come non dare il voto massimo? Anche solo l’idea di riportare questa serie in auge o dedicarle tutta questa passione (si pensi alle’evento con Massimo Corizza presso lo Yamato Shop) merita una nota di riguardo o meglio, una vera propria nota di affetto. Non è un affetto dovuto alla materialità in sé del prodotto, bensì ad un interesse nei confronti degli appassionati che non può far altro che essere apprezzato e supportato, vista la minuziosità riservata alla cura di ogni dettaglio e all’accortezza di non lasciare da parte nemmeno delle finezze a cui probabilmente pochi avrebbero fatto caso (come le anticipazioni degli episodi in versione ridotta). Un lavoro magistralmente eseguito destinato, per ora, solo a mille fortunati. Il preorder del box è partito dal sei maggio ed è stato mantenuto uno sconto del 30% fino al 31 maggio (cinque giorni dopo l’uscita praticamente). Presso lo store Yamato Video il prodotto è ancora disponibile con applicato uno sconto del 20%.
L’eccessivo contatto tra i due finiva spesso per graffiare il retro danneggiando così il disco e quindi, la sua funzionalità. In questo cofanetto è stata adoperata una tecnica a dir poco interessante! I DVD visti dall’alto danno una chiara espressione di contatto vista l’assenza di prospettiva: in realtà tra di loro ci sono diversi millimetri di distanza che non gli consentono di strofinarsi. L’estrazione, che a prim’occhio sembra alquanto tragica, si rivelerà pratica e indolore: sul lato inferiore di ogni disco sono infatti presenti dei piccoli ganci che come molle espelleranno il disco se premuto verso la loro direzione. Una tecnica che unisce l’utile al dilettevole mantenendo il cofanetto aperto per nulla ingombrante senza dover necessariamente compromettere la condizione dei dischi. La grafica dei DVD vede il logo della serie accompagnati dai lampi, tema principale del box; sono ritratte qui alcune immagini degli episodi ma non i titoli degli stessi. Dove possiamo decidere allora quale disco mettere per vedere i nostri episodi preferiti? O li conoscete tutti a memoria come FedereZ, o l’unica cosa da fare è afferrare quella meraviglia di booklet! Questo magnifico libricino di 32 pagine è custodito nell’ala sinistra del box. Totalmente nero, non si può fare a meno di sfogliarlo con estrema curiosità. Le prime pagine illustrano subito l’elenco di tutti e trentanove gli episodi, ma non un elenco qualunque. Come già descritto per il cofanetto di “Getter Robot – L’ultimo giorno del mondo”, una cosa che a Yamato Video non piace proprio è lasciare le cose a metà. Per ogni episodio viene descritto sia il titolo in italiano che in lingua originale, una breve sinossi ed il nome del nemico da sconfiggere con tanto di immagine illustrativa. Dopo aver superato il trentanovesimo episodio però, inizia la parte ancora più divertente: ed ecco diverse pagine corredate con i
settei di tutti i personaggi, com’erano stati ideati e come si sono evoluti, le proporzioni, i demoni, alcuni schizzi di Go Nagai e le ambientazioni principali (scuola e casa di Miki). Uno spaccato che ritrae questi disegni preparatori davvero significativi per un patito. Per quanto riguarda la qualità del menù, la presenza di background musics è stata una scelta saggia e gradevole. Al termine di ogni episodio poi ci saranno (ovviamente in giapponese e sottotitolate) le anticipazioni della prossima puntata in versione estesa, gustabili anche nella versione ridotta negli extra dell’ottavo disco (in entrambi i casi comunque, inedite in Italia). Per la sigla di apertura è stata scelta la versione completa che permette di ascoltare sia la prima strofa che la seconda strofa di “Devilman” dei Cavalieri del Re ma anche la natia “Devilman no Uta”. La qualità audio/video è stata rimasterizzata nel modo migliore possibile, e una nota di merito va specialmente indirizzata all’audio italiano: tutti sanno che la qualità audio prima dell’uscita di questo box era irrimediabilmente compromessa, e questo lo si poteva vedere dalle fonti disponibili, quali VHS (registrazioni) o Youtube (clip) stesso. Cosa dire allora di un’edizione così? Come non dare il voto massimo? Anche solo l’idea di riportare questa serie in auge o dedicarle tutta questa passione (si pensi alle’evento con Massimo Corizza presso lo Yamato Shop) merita una nota di riguardo o meglio, una vera propria nota di affetto. Non è un affetto dovuto alla materialità in sé del prodotto, bensì ad un interesse nei confronti degli appassionati che non può far altro che essere apprezzato e supportato, vista la minuziosità riservata alla cura di ogni dettaglio e all’accortezza di non lasciare da parte nemmeno delle finezze a cui probabilmente pochi avrebbero fatto caso (come le anticipazioni degli episodi in versione ridotta). Un lavoro magistralmente eseguito destinato, per ora, solo a mille fortunati. Il preorder del box è partito dal sei maggio ed è stato mantenuto uno sconto del 30% fino al 31 maggio (cinque giorni dopo l’uscita praticamente). Presso lo store Yamato Video il prodotto è ancora disponibile con applicato uno sconto del 20%.
Cogliete quest’occasione per seminare il caos sulla terra!
“Devil Arrow!”
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