TRA CARNE E SENTIMENTO: IL DESTINO DI KAKUGO!

Copertina del Primo volume in edizione Italiana"Non ho bisogno dell'amore. Un'armatura cinge il mio cuore. Non ho bisogno di sogni. Il mio destino è inciso nella mia stessa carne."Se c' è un'opera che porta con se un forte bagaglio etico-filosofico, quella è senz'altro Kakugo no Susume (覚悟のススメ), giunta noi nel lontano 1999 grazie alla Dynamic Italia con il titolo "Il destino di Kakugo". La penna e la storia sono entrambi frutto del giovane Takayuki Yamaguchi. Questo autore ha uno spirito audace che lo porta a creare un eroe dal forte impatto visivo e concettuale, tanto forte da neutralizzare qualsiasi stereotipo precedente. Parliamo subito di lui visto lo spessore che ricopre in tutta l'opera, non solo per il suo ruolo da protagonista, ma per tutta quella dottrina di cui si fanno carico le sue giovani spalle. L'ambientazione è un futuro post-apocalittico ("futuro" per allora: ora sarebbe solo un improbabile presente) inquinato da pericolose radiazioni dove sono presenti pericolosi mostri vagamente antropomorfi che minacciano gli esseri umani superstiti. Sono i demoni da combattimento, spietati ma dall'aspetto comico e perverso. Siamo ovviamente in Giappone (Neo Tokyo per l'esattezza), e lo scenario è concretizzato da
macerie dove si articolano comunità autogestite molto simili a villaggi; i distretti. Nel distretto-04  giunge un giovane misterioso che desta subito la curiosità di tutti. E' Kakugo Hagakure. Il ragazzo ha solamente intenzione di iscriversi al liceo di quel distretto, ma essendo uno straniero viene subito sottposto ad un
Kakugo si prepara alla battaglia!
interrogatorio dal preside dell'istituto Gyakujuji. Il suo atteggiamento freddo e distaccato, il suo corpo scolpito nel marmo e delle strane sfere di metallo conficcate nel suo corpo destano subito stupore e diffidenza. Il suo cognome inoltre è lo stesso del tanto temuto Shiro Hagakure, colui che nel secondo conflitto mondiale guidò l'esercito Giapponese in una sfrenata guerra di conquista. Ideatore di un progetto militare ambizioso, Shiro Hagakure ideò (attraverso esperimenti su migliaia di cavie umane) esoscheletri di potenziamento che avrebbero dato vita a temibili super soldati. Kakugo è il nipote di questo terribilie personaggio, ma la sua risolutezza nel rispondere alle domande che gli vengono poste non lo fanno apparire come una minaccia ottenendo così l'approvazione del preside. Qui Kakugo farà la conoscenza di Tsumiko Horie, ragazza dolce e spigliata che si innamorerà subito di lui e del carisma che emana. Kakugo però resta sempre sulle sue mantenendo sempre un'espressione rigida e triste, lo stesso sguardo del Kenshiro di Broson e Tetsuo Hara per intenderci. Si avrà subito una ricca dose di azione, già dalle prime pagine! Proprio per difendere Tsumiko ed altri ragazzi (tra cui il simpatico Haoka) dal demone da combattimento Hamuko, Kakugo protetto da un'armatura esteticamente meravigliosa inizierà un combattimento sanguinoso che lo vedrà vittorioso. Ciò che indossa è l'esoscheletro di combattimento Zero! Un'armatura formidabile che potenzia il corpo e che ha in sè lo spirito di tremila soldati che comunicano con lui. Qui, grazie a quei pochi elementi essenziali, possiamo parlare dell'anima vera e propria che rende quest'opera così fresca e avvincente. Dando al suo protagonista il cognome di Hagakure, Yamaguchi gli affida un’importante responsabilità. “Hagakure Kikigaki” (葉隠聞書) infatti è una piccola ma corposa raccolta di aforismi scritta per mano di Yamamoto Tsunetomo nel XVIII secolo ma pubblicata soltanto nei primi anni del 1900. Utilizzando queste massime come fenomenologia di principi etici dal forte impatto morale, Tsunetomo articola in modo ordinato e incisivo tutto il bushido. Per chi non lo sapesse questi è la via del guerriero: la dura legge che un uomo deve seguire quando affida alla spada tutta la sua vita. Non è il samurai il vero e proprio  destinario bensì il ronin che, indipendentemente dal motivo, è un samurai rimasto privo del suo signore da servire. L'opera nella sua struttura è molto simile a "Manuale del guerriero della luce" di Paolo Coelho, pur se questa è priva di quella visione rigida e cruda, anche nei confronti della morte. Tornando al destino di Kakugo: perché questa digressione sullo Hagakure? E' semplice. Tutto ciò che Kakugo personifica e rappresenta è la dottrina del testo su citato. Kakugo è stato cresciuto ed allenato dal padre nell'arte marziale bio-zero. Questa è una disciplina inventata che ha molto da condividere con lo Hagakure. Il punto cardine di questa, oltre alle tecniche mortali devastanti
Kakugo ed il padre Oboro
(esplosioni/sbudellamenti in stile
Hokuto), è la neutralizzazione dell'io. Kakugo, insieme a suo fratello maggiore Harara (che sarà in seguito l'antagonista principale della serie), passeranno la loro infanzia e adolescenza cercando di reprimere qualsiasi sentimento con lo scopo di ottenere un controllo totale della loro persona che non li lasci in balia di un'umanità dannosa ai fini della battaglia. Il non temere, anzi l'essere onorati di morire è un altro importante principio che il padre Oboro Hagakure gli trasmette: molto ad effetto la frase "soltanto a chi sorride nell'istante della morte è concesso rinascere". Per Oboro forgiare i suoi figli indirizzandoli ad una vita di totale sofferenza non è cosa facile, ma il tutto è finalizzato al raggiungimento di qualcosa di più grande: la difesa del genere umano. Oboro infatti è discendente diretto del criminale di guerra Shiro Hagakure, ma lo rinnega adoperando le sue pericolose invenzioni al servizio dell'umanità. Una di queste è l'arte marziale bio-zero appunto. Altra arma micidiale sono le sfere metalliche bio-zero (quelle menzionate all'inizio che il giovane Kakugo ha conficcate nel corpo) che consentono al corpo di proteggersi cospargendolo di una forte lega metallica indistruttibile. Ultimo ma non per ultimo ci sono gli esoscheletri di potenziamento! A Kakugo spetterà l'esoscheletro di potenziamento Zero mentre ad Harara toccherà Kasumi. Il personaggio molto introverso di Kakugo dovrà affrontare sentimenti troppo schiaccianti per essere controllati: l'amore per Tsumiko Horie oppure l'odio per il fratello Harara (che
Zero, l'esoscheletro di potenziamento!
uccise il loro padre
Oboro e ridusse Kakugo in fin di vita). Stilisticamente presenta una tecnica tutta nuova, morbida nel tratto a volte anche troppo tondeggiante. Non sembrerebbe ma è uno stile davvero predisposto alla violenza e lo si vede subito dagli enormi spargimenti di sangue, dall'attenzione dell'autore a non omettere nemmeno un dettaglio di tutti quegli intestini volanti, di quelle accortezze anatomiche che potrebbero addirittura far impressione a chi non fosse abituato a questo genere di violenza "gratuita". E' un seinen che però funziona: lo schema di base è abbastanza semplice ed è sorretto da quei pochi personaggi davvero carismatici presenti nell'opera. Primo fra tutti ovviamente Kakugo ed il suo codice d'onore, che va man mano frantumandosi a causa del forte amore per la vivace Tsumiko. Harara infine è il tipico personaggio detentore di un potere perverso e malato, ma scopriremo che il suo cambiamento in senso negativo sarà decretato dal legame instaurato con il suo esoscheletro di potenziamento Kasumi. Nota che sembra doveroso fare, è l'utilizzo di frasi imponenti, frasi ad effetto che il protagonista non tarda mai a pronunciare.Vanno menzionate perchè anche se brevi fanno trasparire quella intensità propria dello Hagakure stesso. Il rispetto che trasuda anche nei confronti dell'avversario più vile ricalca ancor di più un credo che  si spinge oltre la capacità umana: basti pensare al combattimento con Rai dove Kakugo, prima di incontrarlo, si
Il violento stile di combattimento Bio Zero
trucca di rosso gote e labbra. Gli spiriti dei guerrieri dell'esoscheletro di potenziamento
Zero allora, sorpresi dalla cosa, gli chiedono quali fossero le sue intenzioni. Con tutta tranquillità Kakugo aggiunge: "Se venissisconfitto, sarebbe scortese nei confronti del mio avversario se il mio corpo esanime assumesse il colore pallido della terra." Altro appunto va rivolto all'importanza data ai combattimenti. Non sono rapidi, ma curati in ogni minimo dettaglio al punto che sembra di assistere all'episodio di un anime. Questo dettaglio completa il manga ancor di più trasformandolo in un vero e proprio oggetto di intrattenimento! Molti criticano questo seinen perché negli ultimi volumi subisce un addolcimento eccessivo perdendo quel tema cupo e grottesco che gli ha dato lo sprint di partenza. Forse però non è così. Come ribadito più volte da Yamaguchi il tema fondamentale di "Kakugo no Susume" è la speranza, e se si vuole davvero combattere per un futuro migliore dove quella violenza non sia presente, ebbene Kakugo
insieme a
Tsumiko sono i pochi che ci riescono. I pochi protagonisti che riescono a cambiare davvero il corso degli eventi grazie a quella poesia mai troppo poco decantata, presente ovunque: grazie all'amore. Proprio per questa doppia faccia a struttura progressiva, si può dare un punteggio abbastanza alto a questo manga. Divertente, fresco e pieno di azione e dialoghi entusiasmanti incisi su una storia semplice che offre comunque uno spettacolo consigliato a tutti gli amanti di questo genere inedito. Unico nel suo genere.
FedereZ

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